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Poesie
Amor di Piuma
marzo 29, 2016
Quest’estate, in agosto,
Ho iniziato una storia,
Che continua tuttora,
Malgrado la distanza
E nonostante non gli abbia
Mai dato l’esclusiva.
Tu mi stavi già dentro,
Eppure sei anche entrato.
Tu mi stavi già dentro
Ed io non ti ho cacciato.
Ti ho lasciato fuggire
Tu mi avevi avvertito…
Ti ho lasciato andare… venire
E non ti ho mai inseguito.
Ma là, dentro di me,
Non ti ho lottato contro,
Nemmeno coltivato…
Solo lasciato stare
Ad esser ciò che sei
Su per le tue montagne.
Tu che eri laggiù,
Nel profondo di me,
Raccontavi aria pura,
E grotte succulente
Di polenta farcita,
Di carni saporose
E c’erano facce rosse
E c’era pure il fuoco
E tu che mi pensavi
Ma come fosse un gioco.
Prima di rivederti,
Sono andata, venuta,
In Portogallo dico…
Sono andata più volte
A trovare il mio amico,
Badare alla mia casa,
Parlar con la gente,
Seguire gli operai,
Non solo il contingente…
Eppure, nella mente,
Senza averti pensato,
Mi arrivavano,
Come un pacchetto regalo,
Contenuti di cuore
Che raccontavano te.
Nel distacco si sa,
Si vede assai più chiaro…
Così, di te, affioravano
Sia il dolce che l’amaro.
E se io li lasciavo
Penetrar fino al centro,
Tutto trovava senso
Dentro al mio cuore denso,
Seppure trasparente.
Così non restava alla mia mente
Che fidarsi…
E decodificare alacremente
Tutto quello che sente,
Il cuore che mai mente.
Non far mentir la mente
È assai più complicato…
Che traduca soltanto,
Senza inorgoglirsi,
Senza perdere tempo
Dentro il compiacimento,
Senza bearsi in pigrizie,
Senza intimidirsi
Senza essere vittima
E senza farsi Eroe.
Lasciandolo parlare
In libertà, alla mente
Di tutto ciò che prova,
Di tutto ciò che sente.
Senza essere altro
Che una carta assorbente…
Semplicemente lì,
A far ciò che sa fare,
Trascrivere cioè,
Quel che poi potrà esplorare…
Informazioni a volte dolorose,
All’orgoglio della mente,
Che si vorrebbe onnipotente,
E vorrebbe imparare
Senza cambiare mai;
Che pur di non soffrire,
Si caccia in altri guai
Ben più seri…
Perché non sono quelli veri.
Ma se ci si lascia andare
A sentire ogni segno,
Senza abbellirlo o imbruttirlo
Senza barare,
Senza illudersi,
E senza mai abdicare alla scelta
Della propria coscienza…
Si può scartar la sorpresa
Di ogni conoscenza.
Poi la mente mette ordine
E fa le connessioni…
Come mettere parole
Alla musica delle canzoni,
Come cogliere il senso
Del messaggio mandato
Al di là, ma anche dentro
Al suo fiato.
La mente creativa
Si nutre del suo cuore
E non rinuncia mai
Ad un sano stupore
Nello scoprire che,
È attraverso l’Azione
Che si suggella il patto
Di prima connessione…
Tra il cuore che vede
E la mente che guarda
Tra il cuore che sente
E la mente che sa.
È il respiro tra loro
Che fa la libertà!
Dal libero respiro
Scaturisce l’espressione,
Che se non la manipoli,
Diventa ispirazione…
E viene naturale
Esprimersi in poesia
Per avere una musica
Che costeggi la via…
Un po’ per darti un ritmo
Di festa per il cuore,
A volte per cullare
Il solito dolore
Oppure la sua idea…
Bruciare nel sacro fuoco
Proprio quella
Per non rinunciare
Ad un’altra più bella.
Ma se è la dolcezza
Che ci ha entrambi colpito,
Forse potremmo scansare
L’amaro con un dito.
Non rifiutarlo, no!
Solo metterlo accanto
Ad aspettare la pioggia…
O il pianto,
Per diluire nel canto
Anche la sua emozione
Piccola goccia che fa
Magica la pozione.
Far cantare l’amaro
Lo rende più leggero
A spolverare
L’Essenza dell’Intero.
Come il cacao,
Sopra un bel cappuccino,
Come un lieve dolore
Sulla faccia di un bambino…
Come quel brivido
Che ti fa ricordare
Quel che davvero
Sei venuto a fare!
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Written By Lorenza On marzo 29, 2016
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